Bitcoin, criptovalute e blockchain: le cose da sapere

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Il fenomeno Bitcoin e criptovalute spiegato in maniera tecnica ma comprensibile per capire se il futuro è la valuta digitale e le blockchain.

Crittovalute e fenomeno Bitcoin

Nel corso del 2017, la popolazione mondiale sentì ripetutamente parlare di Bitcoin, oltre che entrare nel portafoglio virtuale di più persone. Il merito è stata l’esponenziale crescita del prezzo di questa criptovaluta, avvenuta negli ultimi due trimestri dello scorso anno, registrando a dicembre un valore pari a circa il 1400% del prezzo di sette mesi prima. A fronte di un tale successo economico, non vi è stato un analogo percorso culturale, nonostante nel 2017 “Bitcoin” sia risultato il secondo termine più ricercato sul motore di ricerca Google, secondo quanto riportato da Google Trends. Comprendere il fenomeno della moneta digitale e delle altre criptovalute richiede delle competenze in varie materie, dall’economia, al diritto, all’informatica. La principale difficoltà nell’affrontare il fenomeno Bitcoin secondo i più alti esperti analisti è che una definizione sostanziale della criptovaluta rinvia ad un concetto informatico. In sostanza, il Bitcoin è come un file mp4, una foto, un documento digitale, ovvero una sequenza di numeri espressi nel codice binario 0-1 dell’informatica. Siccome sono dei file, essi devono essere salvati su un supporto fisico esterno, come un SSD o una chiavetta USB, o sul cloud online, e possono essere trasferiti, persi e distrutti in caso che il supporto venga rotto, perso o reso inaccessibile causa perdita della password.

Bitcoin, la prima valuta virtuale digitale

Ovviamente, iniziare una guida alle criptovalute dicendo che sono solo dei file sarebbe come dire che un palazzo importante è un ammasso di mattoni e pietre. E’ esatto, ma non basta. Il concetto di moneta digitale fu inventato nel 1998, anno in cui Wei Dai pubblica “B-money, an anonymous, distributed electronic cash system”; Wei Dai è un ingegnere informatico membro della Cypherpunks electronic mailing list, un gruppo online di promotori dell’uso della criptografia come sistema per la tutela della privacy e della sicurezza. Nel suo scritto, Wei Dai teorizzò il concetto di valuta virtuale digitale decentrata da implementare attraverso un algoritmo nel quale utenti anonimi e non tracciabili collaborano tra di loro attraverso un mezzo di scambio ed un sistema di esecuzione di contratti , senza l’inutile coinvolgimento di Governi e altre istituzioni di controllo. Nello specifico, Satoshi Nakamoto riprese l’idea inventando appunto il sistema Bitcoin.

Moneta digitale, valuta senza vincoli

L’idea di Nakamoto era improntata sulla volontà di dar vita ad un sistema di pagamenti svincolato dall’esistenza di un intermediario istituzionale facente capo all’apparato pubblico e statale, Tale sistema doveva essere in grado di elaborare tali transazioni direttamente fra le parti interessate, senza intermediario che funga da operatore qualificato e certificatore della sicurezza, dell’univocità e della non reversibilità della transazione stessa. In pratica, la fiducia è riposta nella crittografia che lasciasse traccia nel sistema di pagamenti, creando di fatto una nuova forma di moneta, che però tanti Paesi cercano di bloccare. Per questo motivo, chi vuole investire in Bitcoin dovrebbe cogliere l’opportunità praticando il trading online, in modo da evitare perdite consistenti, paragonate a chi acquista questa criptovaluta. Infatti, essendo volatile, qualora perda vertiginosamente di valore, può provocare danni economici consistenti.

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