I voucher verranno reintrodotti? Il pasticcio dei politici

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Nella Manovra di questo 2017 sono tante le proposte, ma una su tutte è balzata all’occhio: la reintroduzione dei voucher. Il motivo per cui questo punto sembra essere più importante degli altri è presto detto: i voucher furono introdotti dal governo Renzi come metodo per contrastare il fenomeno del lavoro nero.

Il risultato, però, è stato tutt’altro che positivo: le imprese hanno iniziato ad utilizzarli indiscriminatamente, non essendoci una controindicazione legale che specificasse che l’utilizzo era limitato alle sole prestazioni occasionali, col risultato che sebbene le statistiche sull’occupazione siano schizzate alle stelle, la realtà dei fatti era ben diversa, poiché molti giovani sono ancora disoccupati, anzi, il tasso di disoccupazione del Paese è addirittura aumentato.

I voucher, insomma, sono stati un regalo alle imprese e un totale disastro per i lavoratori, tanto che qualcuno aveva promosso un referendum abrogativo e le 500mila firme necessarie erano state anche raccolte e la richiesta approvata, fino al colpo di scena: il governo abolisce i voucher. Ora che si inizia a parlare di Finanziaria per il prossimo anno, però, ecco che ritornano sulla scena, questa volta con regole diverse, una su tutte le limitazioni sull’utilizzo, che renderebbero i voucher accessibili non più alle imprese, ma soltanto a privati e associazioni no-profit per retribuire lavori come babysitter, ripetizioni scolastiche e assistenza ad anziani.

Il tetto massimo pagabile con i voucher sarebbe di cinquemila euro annui, 1.500 euro dal singolo datore di lavoro, ma tale limite arriva a 7.500 euro per le famiglie e diecimila per le aziende no-profit.

Qualunque siano le condizioni sotto le quali verranno reintrodotti i voucher, in realtà, non saranno mai vantaggiose per i lavoratori, poiché non aiutano affatto a trovare un impiego stabile e anzi, c’è il rischio concreto che il lavoro nero aumenti. E del resto è impensabile che al giorno d’oggi, quando esistono persino delle app per monitorare il lavoro nero (se ne parla su Open Data Day), si debba ricorrere a dei mezzi simili per regolarizzare le illegalità nel mondo del lavoro.

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