Alla vigilia delle elezioni, l’attenzione è concentrata in buona parte sui programmi elettorali dei sette partiti in competizione per governare il Regno Unito. I due partiti maggiori a contendersi la carica, Conservative e Labour, vedono confrontarsi Theresa May e Jeremy Corbyn, anche se non si tratta di reale confronto, visto che la May ha rifiutato ogni dibattito televisivo con Corbyn.
In ogni caso, c’è nel programma del Labour Party, un punto interessante.
Il Manifesto del Partito laburista, che era trapelato prima di un incontro per finalizzare gli impegni della campagna elettorale, include piani per elaborare e migliorare la presenza di un ambasciatore della connettività digitale. Al momento l’unico Paese al mondo che ha un ambasciatore digitale è la Danimarca, come ne parlava qualche mese fa il blog specializzato Anch’io PC.
Nella versione finale del manifesto di Jeremy Corbyn, La maggior parte degli impegni riguardo il digitale e la tecnologia sono contenuti all’interno della sezione sulla strategia industriale.
In effetti, quasi tutte le misure di cui in questa sezione sono relativi alle infrastrutture digitali, connettività e start-up.
Ma quale sarà lo scopo della carica di ambasciatore digitale? Stando al manifesto, servirà a mantenere i contatti con le aziende che operano nel digitale con l’obiettivo di promuovere la Gran Bretagna come un luogo attraente per gli investimenti in campo tecnologico e fornire supporto alle start-up.
Il manifesto dice che il Regno Unito è in ritardo rispetto ad altri Paesi in quanto a crescita delle start-up e che l’ambasciatore digitale sarebbe utile a contribuire a garantire che le imprese sono pronte a crescere e prosperare nell’era digitale.
Anche sul mercato del lavoro, il Labour Party mira a posizionarsi come il partito che affronterà la disuguaglianza tra le regioni del Regno Unito, che hanno una fiducia eccessiva nel settore finanziario e un sotto-investimento nelle infrastrutture.
Un governo laburista, dice, darà ad ogni parte del Regno Unito le risorse e il supporto per avere successo, fornendo una migliore connettività e un miglioramento delle infrastrutture digitali.
La velocità minima della banda larga universale, da raggiungere entro il 2022, sarà 30Mbps. Poche cose sono più cruciali per le imprese e la nostra economia di una connessione internet veloce e affidabile, ma 3 milioni di famiglie e imprese sono stati lasciati inabili da un’internet lenta, dice il documento.
Da domani, staremo a vedere se tutto ciò potrà essere messo in pratica o meno.